Nel nord Italia non si può nominare un centro così definito come nel sud. Tuttavia qui esisteva un movimento letterario peculiare, al cui sviluppo parteciparono Venezia, Padova, Verona, Bologna e molte città lombarde. La vicinanza della Francia, e forse un grande afflusso di crociati francesi diretti a Venezia, contribuì alla diffusione dei francesi. letteratura. St. Il marchio a Venezia ha mantenuto un gran numero di francesi. romanzi cavallereschi. Nel 1288 ai cantanti di strada era vietato cantare in francese a Bologna. canzoni (chansons de geste).
Sono apparse anche opere locali di questo tipo: “Entrée de Spagne” e “Prize de Pampelune”. L’autore della maggior parte della prima poesia si definisce un Padova; la fine della prima e tutte le seconde furono scritte da Niccolò da Verona. Entrambe le poesie celebrano la presunta conquista di Karl Vel. Spagna; sono considerati originali italiani. L’azione è spesso trasferita in Italia; Rolando risulta essere il console romano, i Longobardi sono il popolo più coraggioso. Entrambe le commedie sono scritte in un dialetto misto italo-francese; l’autore ovviamente voleva scrivere in francese, ma non è stato in grado di farlo ovunque. Una versione della canzone su Roland è stata scritta anche nella biblioteca di St. Marca. Non meno provenzale. (langue d’oc) era conosciuto in Italia e nel nord francese (langue d’oil), considerato particolarmente adatto alla letteratura narrativa: Brunetto Latini giustifica il suo scrivere il suo Trésor in francese; lo stesso è fatto da Rusticiano, che ha registrato, secondo Marco Polo, il suo viaggio.
Dante mantenne lo stesso sguardo. In lingua franco-italiana, ma per il pubblico italiano, furono scritti anche Bovo d’Antona, Macair e Rajaardo e Lesengrino, romanzi di carattere più popolare. I romanzi franco-italiani sono interessanti per la loro vicinanza al romanticismo del Rinascimento (Boyardo, Pulci, Ariosto), che da essi ha molto preso in prestito. Anche le opere religiose e morali in italiano ci sono pervenute dal Nord Italia. I loro autori: Girardo Patekio da Cremona, Pietro di Barzegana, Fra Giacomino da Verona e Fra Bonvesin da Riva. Quest’ultimo ha scritto nello spirito del popolo; le sue opere venivano cantate nelle piazze. Opere secolari italiane del XIII secolo. non siamo sopravvissuti, tranne che per una canzone veneziana in lutto per il dolce crociato; si trova in un documento commerciale. Nel centro Italia, in Umbria, nella prima metà del XIII secolo. nacque una forte eccitazione religiosa.