Fondatore dell’Ordine Mendicante (Francescani). La sua poesia su “The Sun” è scritta in volgare. I suoi discepoli stabilirono passeggiate religiose e poetiche: vagavano dappertutto, cantando le loro canzoni, vestiti di stracci, nutrendosi di elemosine. I primi seguaci di Francesco scrivevano anche in latino; così, Thomas Gelano è accreditato con il famoso: “Dies irae, dies illa”. L’entusiasmo religioso si intensificò nel 1260, sotto l’influenza di disastri popolari: apparvero flagellanti, flagellanti (Disciplinati di Gesú Сristo).
Le canzoni che hanno cantato sono state chiamate laude. I loro autori sono sconosciuti, tranne uno: Fra-Jacopone di Todi. Il suo ascetismo arrivò al punto di cercare tutti i tipi di problemi e difficoltà, ma non gli impedì di prendere una forma nei testi d’amore per esprimere sentimenti mistici. Scriveva nella lingua nazionale, evitando ogni saggezza libresca, sebbene conoscesse il latino ed fosse un avvocato istruito. Le sue visioni francescane estreme lo portarono a confrontarsi con gli elementi più moderati di quest’ordine, attratti da papa Bonifacio VIII. Jacopone combatté contro il papa e compose perfino commedie satiriche contro di lui e l’alto clero. Per questo fu imprigionato e scomunicato. Lauda a volte prendeva la forma di una canzone popolare da ballo (ballata), a volte la forma di una discussione (anima con corpo). Anche queste lodi furono drammatizzate, a Perugia c’era una specie di palcoscenico per loro. Sono visti come la cellula da cui si è sviluppato il teatro popolare.
In Toscana, alla fine del XIII secolo, apparvero molti poeti, imitatori della “scuola siciliana”. Molti di loro hanno scritto sia provenzale che italiano allo stesso tempo. I testi cavallereschi, trovandosi in un ambiente alieno di comuni urbani, diventano ancora più convenzionali e acquisiscono pretenziosità e manierismo eccessivi: l’arte si riduce a un gioco di parole ea trovare rime difficili. La lingua divenne più libera dal provenzalismo e dalle forme dialettiche. Tra i poeti di questo gruppo, Dante da Maiano è noto per i suoi tenzons, che la scuola siciliana non conosceva. A poco a poco, le stanze di ogni poeta iniziarono ad essere individuate dai tenzoni, e così fu creato un sonetto. Perù Gwittone d’Arezzo possiede la canzone per la Battaglia di Monte Aperto: questa è una delle prime commedie politiche in italiano. Gwittone ha anche scritto molte commedie d’amore che hanno attirato le lodi esagerate di Dante. Le commedie del Compagnetto da Prato richiamano il sapore realistico del fablio e quel particolare tipo di canti semi-popolari che in Francia vengono chiamati canti sulle “donne sposate senza successo”.